IL FONTE ESAGONALE
SIMBOLOGIA
E DIFFUSIONE
IL FONTE ESAGONALE
San Giusto venne condannato a essere gettato in mare. Nonostante fosse stato legato a un macigno il suo corpo fu riportato a riva dalle onde.
Il collegamento immediato s’instaura con il Libro di Giona, il quale gettato in mare viene inghiottito da un mostro e successivamente vomitato incolume sulla riva. La storia è raffigurata nel mosaico pavimentale nella basilica patriarcale di Aquileia, (vescovo Teodoro, 308-319). A corredo dei momenti salienti dell’episodio compaiono barche con pescatori intenti nella loro attività. La piscina, ossia lo specchio d’acqua della pésca, simboleggia il battesimo e il passaggio dalla morte alla risurrezione.
Nei suoi Sermones Cromazio di Aquileia associa la vasca battesimale alla piscina Betzaeta, dove secondo il Vangelo di Giovanni avvenne la guarigione del paralitico e dove erano curate le infermità corporali. Nel battesimo corpo e anima sono liberati dal peccato. Gli apostoli e i martiri furono immersi, tincti, per divenire candidi come il latte. In latino si ricalca il significato greco di βάπτω e βαπτίζω come immergere, intingere e quindi tingere. I battezzati sono dunque liberati dal peccato e segnati dalla Trinità mediante il simbolo cristiano.
Il battistero della cattedrale triestina, conosciuto come cappella di S. Giovanni, ha un fonte esagonale di età carolingia che segue la tradizione di Aquileia. Quivi il più antico fonte ha una forma allungata, idonea a circoscrivere il simbolo cristologico XP, significante la morte e la risurrezione. L’origine tuttavia della forma esagonale allungata – la più antica – è sostanzialmente estranea alla lotta politica identitaria con Milano; semmai è l’ottagono a imporsi in funzione distintiva rispetto ad Aquileia. Tant’è vero che per un certo periodo il Vescovo Cromazio stabilì la vasca ottagonale, subendo evidentemente il prestigio autorevole di Ambrogio, presente in alcune occasioni ad Aquileia.
Originariamente i sacramenti battesimale e cresimale erano amministrati nello stesso rito. Inoltre prima dell’immersione la tradizione aquileiese prevedeva al Sabato Santo anche la lavanda dei piedi, evidentemente col medesimo intendimento di Cromazio, che ne tratta nel suo Sermone XV. Questa tradizione era fra l’altro mutuata con la cultura africana: ulteriore segno di affinità concettuale.
Le piscine a esagono allungato appaiono dunque associarsi al simbolo cristologico XP, meglio inscrivibile graficamente nel poligono allungato, ricorrente in esempi più antichi. A parte Aquileia si trovano a S. Marcello in Roma, a Carnuntum e nella versione primitiva a Spalato. L’esagono regolare è invece compatibile con l’intersezione di due triangoli equilateri, simbolo della Trinità, che oltre a generare una più ampia diffusione di tale morfologia per i fonti battesimali, trova anche applicazione in più tarde chiese esacore dalmate dedicate alla Trinità, ispirate al modello del battistero a Zara.
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