IL BATTISTERO DELLA 

CATTEDRALE DI TRIESTE 

FASE TARDO-ANTICA 

fonte originario, 

battistero con perimetro attuale, posizione del sacello ignota 

FASE CAROLINGIA

fonte più arretrato, se compatibile con l’abside rinvenuta;

sacello ipotetico, in base ai capitelli 

IL FONTE ESAGONALE 

  La basilica madre di V-VI a secolo è qui affiancata a Nord dal battistero con il perimetro attuale (dall’ultimo quarto del XIV sec.), entro il quale risultano dagli scavi un corpo absidato e un precedente fonte battesimale all’angolo nord-occidentale. Il fonte attuale di età carolingia potrebbe essere pertinente con l’abside, se all’epoca avesse avuto una collocazione più arretrata rispetto all’attuale, sicuramente non originaria.

  Non sono note per questa fase forma e dimensioni del sacello martiriale.

   La posizione del complesso battisteriale viene comunemente giudicata condizionata, poiché la forte pendenza orografica subito d’innanzi alla basilica avrebbe impedito una collocazione frontale. Ma siccome la cattedrale con annesso battistero furono realizzati contemporaneamente, nulla avrebbe impedito di progettare dimensioni che rendessero compatibili i due edifici l’uno di fronte all’altro.

   Il primo luogo di culto cristiano a Grado fu la tomba di Petrus, ebreo convertito, trasformata in basilica a uso episcopale e ampliata dalla seconda metà del IV alla prima del V sec.  Dal suo fronte alle mura del castrum lo spazio era più che sufficiente per collocare il battistero a Ovest; eppure si preferì farlo sorgere a Nord. Durante l’episcopato di Niceta (454-485) insistendo sulla stessa area fu eretta una più grande basilica di emanazione aquileiese, un secolo dopo in seguito intitolata a Sant’Eufemia. In quest’ultimo caso lo spazio fino alle mura sarebbe stato insufficiente per il nuovo battistero, che allora fu posto a Nord. Nella prima metà del V secolo fu eretta un'altra chiesa, nell’area urbana più meridionale e più ampia (oggi Piazza della Vittoria), circostanza che permise di annettervi un battistero (o mausoleo) in posizione antistante, anche se non assiale centralmente alla facciata, bensí al settore nord del nartece. 

   Sta di fatto che il modello del complesso episcopale gradese, con o senza condizionamenti, è tutt’altro che isolato. Si pensi solamente alle basiliche post-teodoriane di Aquileia (secondo-terzo quarto del IV secolo), il cui battistero è posto nell’area a esse intermedia; mentre solo dal V secolo sarà costruito un battistero in asse alla nuova basilica di Cromazio (ultimo quarto del IV secolo).

Tra la Dalmazia e l'interno balcanico lo stesso schema si osserva in alcuni complessi tra il V e il VI secolo.

   Tra i più celebri esempi vi è quello episcopale di Salona [1.], con battistero a pianta ottagonale a settentrione, sicuramente senza alcun condizionamento orografico o urbanistico. Significativo è in questo caso pure l’impianto ad aule cultuali parallele, che oltre a ripresentarsi nel raggio di qualche centinaio di metri, nel complesso basilicale di S. Anastasio a Marusinac [2.], conforma la cattedrale di S. Giusto a Trieste. A parte l’ovvia assenza di battistero a Marusinac, i due progetti salonensi si differenziano per la contiguità quasi compiuta degli edifici nel sito episcopale e per la loro netta separazione in S. Anastasio. 

   Della prima formula – aule contigue con battistero a nord – sono ancora testimoni altri complessi non troppo remoti da Salona. Vi è l’esempio di Osor [3.] (nel congiungimento fra le isole Cres e Lussino), con battistero dapprima staccato dalla chiesa madre e in seguito unito, nel mentre veniva aggiunto un corpo di fabbrica longitudinale a Sud. V’è poi il sito di Gradac [4.], con ambiente longitudinale settentrionale contiguo, che successivamente accoglierà un fonte battesimale e una nuova aula a Sud, parimenti contigua. Infine poco a Nord da Salona si trova il complesso rurale di Srima [5.], con la realizzazione di un battistero nel settore nord originario, e la successiva costruzione di una seconda aula a sud, con terminazione absidata al pari della prima. Esempi di sale tra loro staccate, ma sempre dotate di battistero settentrionale, sono ritrovabili a Mogorjelo [6.] e nella vicina Zitomislići [7.], entrambe nel Sud della Dalmazia.

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