capitello
ImaestroAq
Perteulis
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Eufrazije
Basilisco1
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Christoforo
Justusfasol

Un pittore illustre a Venezia, uno ad Aquileia, interpreti a livello aulico dell'espressionismo ottoniano, filtrato dalla cultura centro-europea e alpina. Un altro maestro illustre ancora per il mosaico di S. Giusto a Trieste (raffigurante Gesù Cristo tra i Santi Giusto e Servolo), che pure nella solennità della rappresentazione evidenzia la sua probabile formazione da miniatore; le dita arcuate di San Giusto, la testa a uovo e lo sguardo inclinato di San Servolo, ci portano a ben noti prodromi di scuola carolingia.

Il pittore attivo in S. Maria Assunta a Muggia Vecchia nelle scene narrative, tra cui la Lapidazione di Santo Stefano, reniterpretata dal modello alto-atesino di Müstair, dichiara senza adito a dubbi il suo estro nella maniera miniatoria, come dimostra la Madonna Odighitria in un sottarco, ma soprattutto gli Evangelisti scriventi nei rispettivi pulti raffigurati sui pilastri: che sia lo stesso maestro del mosaico a S. Giusto?

Ma come a Muggia Vecchia, oltre al pittore con curriculum a sé che si occupa dei tre profeti nella navata sinistra, ce n'è un altro ancora che realizza figure rudi ed espressionistiche, quali il San Cristoforo della navata destra, cosí anche a S. Giusto interviene un'altra mano a rifinire con analogo caricamento drammatico le scene a fresco del martirio del santo: lo stesso autore del quale s'è già notata l'affinità di ascendenza col maestro aquileiese. È plausibile allora che lo stesso binomio, in tempi di poco differenti avesse operato nelle due chiese maggiori del Litorale giuliano.

Altri esempi illustri in Alto Adriatico, l'uno interprete dell'espressionismo continentale temperato dal neo-ellenismo, l'altro della cultura aulica, sono rispettivamente il ciclo affrescato in S. Andrea a Perteole (fine-inizio del XII secolo) e il più tardo mosaico del ciborio nell'Eufrasiana di Parenzo (1272); il quale per le sue modalità esecutive, non ultime la materia e tecnica, rimette in discussione se fosse veramente l'Occidente a rivitalizzarsi nel tardo Romanico, attingendo agli sviluppi importati dalla Capitale d'Oriente che a sua volta stava coltivando la propria ennesima rinascenza, ovvero se fosse piuttosto l'Oriente ad adeguare la propria lingua pittorica, seguendo l'evoluzione in Occidente, sostanzialmente mai interrotta dall'VIII secolo sino all'età romanica.

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Trieste. Sacello di S. Giusto.
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Trieste. Sacello di S. Giusto.
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Müstair
Muggia Vecchia. Lapidazione di Santo
Muggia Vecchia. Madonna Odighitria
Muggia Vecchia. San Luca Evangelista
Muggia Vecchia. Profeta della navata
Muggia Vecchia. San Cristoforo
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cripta di
Trieste. Sacello di S. Giusto.
Perteole. S. Andrea. Martirio del
Parenzo. Basilica Eufrasiana. Ciborio con
deesis
Istanbul. S. Sofia, galleria meridionale.
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Deesis
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