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CapTempietto
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Il capitolo della scultura tessile a traforo è circoscritto a Costantinopoli nel VI secolo. Interessante sarà lo sviluppo del capitello composito nella cultura longobarda produsse configurazioni originali, come quelle del Tempietto Longobardo a Cividale (metà dell'VIII secolo). Tanto il tipo a rosetta quanto quello a doppia voluta dichiarano l'ascendenza culturale dalla Siria omayyade. Arduo stabilire l'ambito di produzione, se orientale o autoctono; sta di fatto che la loro fornitura, a pari livello tecnico dei capostipiti, fu estremamente diffusa. Il modello a palmetta per esempio s'incontra a Sesto al Reghena (762), nella pergula di Ioannes Iunior a Grado (807) e lungo la navata destra del sacello di S. Giusto (IX/X secolo).

Sesto al Reghena (762)
Cividale (metà VIII sec.)
Grado (807)
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Trieste, S. Giusto (IX/X sec.)
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Nel corso del X secolo il corredo di capitelli nella chiesa S. Martino a S. Lorenzo del Pasenatico (Lovreć) illustra come le foglie, inizialmente disposte come le palmette del modulo longobardo, progressivamente lascino sorgere tra una e l'altra ulteriori foglie più piccole; un tema che ad Aquileia nel secondo quarto dell'XI secolo giunge trasformato con due ordini ammezzati di acanto stilizzati geometricamente.

Più o meno nella stessa epoca una versione aquileiese più naturalistica si trova nella basilica dell'Assunta e a sostegno dei due piedritti destri della cupola del sacello (messa in opera nella seconda metà del XII secolo), entrambi nel complesso di S. Giusto a Trieste.

Trieste. S. Giusto (seconda metà
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Anche lo stadio successivo gode di un'illustrazione didascalica a S. Martino di Lovreć, su due colonne corrispondenti al rifacimento della zona esterna sud-occidentale, in occasione dell'aggiunta della loggia esterna. Si scorgono chiaramente le palmette ai bordi e le rosette al centro, tutti atrofizzati e cristallizzati nella materia. Tale fase potrebbe essere datata all'ultimo quarto dell'XI secolo.

Altro contesto didascalico per l'evoluzione del tipo cubico si trova nell'ambone di Muggia Vecchia, dove i tre capitelli di sostegno mostrano come dal primo al terzo il già vago abbozzo delle volute sia inglobato nella prigione litica, lasciando alla fine un accenno grafico, irriconoscibile senza il confronto coi due precedenti. Tale in pratica è il concepimento del capitello cubico classico.

Gli esemplari cubici reperibili nel protiro e nell'interno di S. Silvestro a Trieste, nella sala inferiore di S. Michele al Carnale, nella navata sinistra e all'inizio della destra nel sacello di S. Giusto a Trieste, sono collocabili nel corso del XII secolo. Il confronto coi capitelli nel chiostro di S. Apollonia a Venezia (terzo quarto del XII secolo) e con altri della vasta produzione veneta corrobora la cronologia.

Muggia Vecchia. Ambone (prima metà
Lovreć (ultimo quarto XI sec.)
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Trieste. S. Giusto (seconda metà
Trieste. S. Silvestro ( XII
Trieste. S. Michele al Carnale
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Trieste. S. Giusto (primo quarto
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Costantinopoli. S. Sofia (metà VI
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Lovreć. S. Martino (X sec.)
Aquileia (primo quarto XI sec.)