AULE PARALLELE A S. GIUSTO

Uno dei temi più controversi dell'architettura sacra a Trieste è la successione delle fasi storiche nella Cattedrale di S. Giusto Martire. Un efficace strumento interpretativo è costituito dai capitelli, quando ovviamente essi non siano di reimpiego, ma anche allora utili a stabilire il termine più antico. Nel nostro caso poi si è agevolati dalla corrispondenza tra i corredi scultorei architettonici e le fasi di trasformazione edilizia; ciò significa che una volta identificata l'epoca dei capitelli si arriva anche a stabilire l'epoca di costruzione del relativo corpo di fabbrica.

Non presenta equivoci di data la prima costruzione di età paleocristiana, assegnata dagli studi archeologici al V secolo d. C.. Nelle fasi successive del complesso l'edificio seguente documentabile è un sacello di pianta longitudinale trinavato, con tre archi per parte, che sorge sul fianco destro della basilica principale, dedicata all'Assunta. I capitelli che ancora oggi si vedono sulle colonne di destra sono a palmetta, ossia di un tipo in uso dalla seconda metà del VIII secolo fino alla metà del IX.

Entro il primo quarto dell'XI secolo sull'area della chiesa paleocristiana si erige una nuova basilica, ridotta di superficie, che dunque si stacca dal sacello a destra. Oltre agli elementi figurativi dei mosaici, la cronologia della cattedrale medioevale è determinata in modo più preciso dal corredo di capitelli compositi, linguisticamente collegabili con quelli della basilica popponiana di Aquileia.

L'ultima fase della coppia di aule liturgiche, prima della fusione nel XIV secolo, consiste nell'ampliamento del sacello, che accoglie tra l'altro una cupola di concezione assai prossima a quella del battistero di Concordia Sagittaria dell'inizio del XII secolo. Anche in quest'occasione concorrono alla datazione i capitelli cubici che sostituiscono quelli a palmetta - a eccezione dei tre altomedioevali della fila destra. Di questo medesimo tipo sono documentati nel corso del XII secolo alcuni corredi a Venezia, ma anche a Trieste, nella basilica S. Silvestro e nell'aula inferiore di S. Michele al Carnale, a qualche metro di distanza dalla cattedrale; si è quindi portati a ritenere il nuovo sacello costruito entro il XII secolo.