ANTON JEBAČIN, AFFRESCO DELLA VOLTA IN S. MARTINO A PROSECCO
La decorazione della volta stellare di S. Martino a Prosecco fu affrescata da Anton Jebačin tra 1919 e 1920; è fin troppo evidente che si tratta di un'emulazione del poco distante, ma molto più antico ciclo nella chiesa Madonna della Salvia. I fondamenti culturali ispiratori l'opera dello Jebačin sono gli stessi dello spirito devozionale diffuso
devozionale diffuso con grande fortuna a Trieste nella seconda metà del XIX secolo e radicatosi con efficacia nella mente delle persone, tramite le illustrazioni nei testi di catechismo. |
Vi sono tre scene al livello inferiore, raffiguranti San Domenico di fronte a Gesù Cristo crocifisso, l'Agnello di Dio e San Pio X ostendente il calice e l'ostia. Nelle celle rombiche superiori compaiono quattro scene: una sacra conversazione tra Gesù e San Giovanni Evangelista, con l'iscrizione Convescens in edulium, tratta dall'inno di San Tommaso usuale nella festa del Corpus Domini; una Natività; una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni; Gesù Cristo re in trono con scettro. Più sotto, quattro allegorie - quattro angeli - della Lode, del Ringraziamento, del Perdono, della Preghiera. Le otto figure circondano il rombo centrale con un pellicano allegorico che dà il suo sangue ai pulcini. |
Nella stessa chiesa sono da ricordare le cornici per la Via Crucis, eseguite da Ivan Pengov nel 1918; le teste d'angelo stilizzate e la decorazione pongono questo corredo in prossimità – linguistica e cronologica – con l'opera dei coniugi Vurnik nell'oratorio della SS. Trinità nel palazzo vescovile. |
Al capitolo relativo è visibile anche una delle sèi bancate, parimenti riconducibili alla cultura secessionista mitteleuropea. |