ORATORIO DELLA SS. TRINITÀ NEL PALAZZO VESCOVILE

Fu realizzato da Ivan Vurnik (Lubiana, 1884-1971) nel 1914, su committenza del vescovo triestino Andrej Karlin (1911-1919). All'opera contribuì in misura significativa la moglie dell'architetto, la pittrice viennese Helena Kottler, con l'Annunciazione e con Sant'Andrea (1915). L'impianto segue come espressione la Wiener Secession, giuocando semanticamente sull'immaterialità spirituale di Dio Padre e degli angeli, affogati nello sfondo, e sulla corporeità di Gesù Cristo crocifisso, il tutto in un impasto cromatico tra l'indaco e l'oro. L'ambiente è coperto da una cupola rivestita a mosaico di tessere poligonali in pasta vitrea. A sinistra dell'altare è ricavata la sede in legno, con al di sopra lo stemma della Diocesi di Trieste e Capodistria. Fuori contesto le colonne a capitelli corinzi della sala e del vano sinistro, dubitativamente ascrivibili ai coniugi Vurnik, ovvero a un'altra fase della realizzazione dell'ambiente. 

Confrontando i quadri di Helena Vurnik, in particolare l'oniricità eterea dell'Annunciazione, con l'arredo dell'oratorio, si è portati a concludere una partecipazione attiva della pittrice alla progettazione dell'arredo.

Nel campo della decorazione giova un parallelo tra il corredo proposto nell'oratorio della SS. Trinità e altre opere della stessa cultura, ad esempio le cornici della Via Crucis in S. Martino a Prosecco, realizzate dallo sloveno Ivan Pengov proprio in quegli anni, ovvero nel 1918. Della medesima cultura artistica sono le bancate presenti in quest'ultima chiesa.