LE DUE GRANDI PALE A S. MARIA MAGGIORE

La pala con San Francesco Saverio in gloria, di fronte alla precedente, offre allo sguardo il santo recante un ramo di giglio e vestito di cotta bianca e stola; la figura si pone a un registro intermedio tra gli angeli lodanti e uno stuolo di devoti in penombra. A segnare il confine si prospetta un'architettura sullo sfondo, di cui è visibile una balaustra. Il giuoco di luce, contrastato persino nelle singole figure, l'energia vitale della scena e l'ondeggiamento dei drappi richiamano ai modi espressivi del veneziano Giovanni Battista Piazzetta, e conducono la datazione al secondo quarto del XVIII secolo.

La pala con la Visione di Sant'Ignazio, sull'altare sinistro a S. Maria Maggiore, è attribuibile all'ambiente di Guercino. Il restauro dei primi anni del XXI secolo non è valso a risaltare il giuoco di luce e ombra e la tenue sfumature dei lineamenti. È altresí godibile il patetismo nell'espressione di Gesù Cristo con la croce, quasi commosso nel gesto verso Sant'Ignazio, il quale al contrario si mantiene in rigida posa di ossequio. In alto Dio Padre tra le nuvole con angeli catalizza la luminosità che è confinata nello scorcio di sinistra, in modo da lasciare la dimensione scenica ove agisce il santo gesuita in un'oscurità contemplativa, appena alterata dalle colonne e dai quadroni del pavimento, per poi trovare un tramite di rischiaramento nel volto di Gesù.