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Nell'ambito della maniera medio-bizantina il mosaico dell'Assunta pone in risalto le linee decorative dei panneggi, che nell'intensificarsi e nel diradarsi determinano effetti luministici suggestivi. Le stesse figure subiscono morfologicamente una stilizzazione individuale, che spesso le devia rispetto all'asse verticale, creando quindi l'idea del movimento. Non è che uno dei molteplici esiti periferici originali rispetto ai modelli classici di Costantinopoli. Come periodo di produzione sembra accettata la prima metà del XII secolo.

I FASE: MOSAICO ABSIDALE DI S. GIUSTO E IL MAESTRO PRINCIPALE A MUGGIA VECCHIA

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MUGGIA VECCHIA, SCENE SUL CLARISTORIO

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Gesù Cristo con gli Apostoli
Martirio di Santo Stefano
Martirio di San Lorenzo
Dormitio Virginis
LATO DESTRO
LATO SINISTRO

NAVATA CENTRALE

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San Zenone Vescovo
Santa Caterina
San Matteo Evangelista
San Marco Evangelista
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Santo vescovo
San Luca Evangelista
San Giovanni Evangelista

In questa zona della chiesa solo l'immagine di Santa Caterina è attribuibile a un altro pittore, che dipinse anche la navata destra, il primo sottarco destro con Sant'Agnese e, in un secondo tempo, le storie di San Giusto nella Cattedrale triestina.

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ANTICHE OPERE SU MURO

Gli esordi della pittura sacra a Trieste sono individuabili nell'abside mosaicata dell'Assunta a S. Giusto Martire, nel cui registro superiore compare la Vergine con Bambino in trono fra gli angeli Gabriele e Raffaele e in quello inferiore i Dodici Apostoli.

Tra la fine del XII e il XIII secolo il territorio di Trieste si arricchisce di due cicli di valore assoluto, nel sacello di S. Giusto e nella basilica S. Maria Assunta a Muggia Vecchia.

Pare delinearsi un percorso logico, che si inizia nel mosaico tergestino, in cui la raffinatezza descrittiva di Gesù Cristo fra i santi martiri triestini Giusto e Servolo rimanda ai ritmi ondulati degli Evangelisti, dei santi e delle storie a Muggia Vecchia. Quivi lavorarono almeno altri due artisti, uno dei quali eseguì tre profeti nella navata sinistra e un altro completò le figure su quella di destra, oltre a Santa Caterina nella navata centrale. Verosimilmente gli affreschi del martirio di San Giusto, opera del cosiddetto Primo maestro di S. Giusto, appartengono alla stessa sintassi espressiva di quest'ultimo pittore.

È assai utile il confronto col cosiddetto Velo di San Giusto, che permette di individuare una stretta affinità culturale tra il mosaicista e l'artefice della preziosa pittura su seta. Il periodo in questione è tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo.

Si ha modo di riscontrare negli affreschi della navata centrale di Muggia Vecchia la stessa educazione pittorica, da parte dell'illustre artefice delle scene e delle figure di santi, tanto che non sarebbe azzardato attribuire queste ultime opere alla stessa mano del mosaico e del velo di S. Giusto.

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