ORGANI STORICI

Di grande pregio è l'organo di produzione veneziana, ora collocato nella cantoria della chiesa Beata Vergine del Rosario, ma proveniente dal monastero benedettino S. Cipriano.

Dopo il restauro della cassa e la revisione dello strumento nel 1999 lo strumento si presenta in tutto il suo fascino, a cominciare dalle due porte dipinte con San Gregorio Magno e San Giovanni Evangelista da un pittore di cultura veneta, per culminare col prospetto a tre fornici, di cui quella centrale a mitria, le laterali a mitria spezzata. La chiarezza argentina della sua voce si fonda su uno sviluppo del Principale sino alla Vigesimasesta, su una Cornetta in XVII, nonché su un etereo Flauto in VIII.

La scelta degli organi da fare apparire si allontana dalle direttrici maggiormente percorse, quelle dei grandi strumenti solitamente usati nei concerti; punta altresí a individuare esemplari di significato storico, rappresentanti le più illustri tradizioni organarie del passato, con particolare riguardo alla spesso ignorata scuola italiana. 

I due più antichi strumenti a canne di Trieste sono del Settecento e appartengono a due diverse culture; uno si trova al santuario di S. Giuseppe della Chiusa, l'altro nella chiesa Beata Vergine del Rosario.

L'organo di S. Giuseppe della Chiusa (Ricmanje) proviene dalla chiesa S. Maria Maggiore di Trieste (1807); si presenta con prospetto a mitria e decorazione nella parte vuota dell'apertura. La Ditta organaria Zanin di Codroipo intervenne nel 1971 a restaurare l'organo e a ripristinarne per quanto possibile lo stato originario, superando alcune difficoltà, non tanto derivanti dall'espunzione dei registri e altre componenti seriori, quanto dalle parti mancanti o danneggiate dagli eventi. Discutibile in ogni caso è la separazione della consolle originariamente unita a finestra alla struttura. Rispetto alla tradizione italiana mancano i registri cosiddetti spezzati, ovvero suddivisi lungo la tastiera nelle parti acuta e grave. L'assenza inoltre di registri ad ancia portano a ritenere lo strumento prodotto da un organaro di educazione tedesca, forse sloveno.