ESPRESSIONI GOTICHE TRA FRIULI E LITORALE

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Sono qui proposti due crocifissi, l'uno celeberrimo, proveniente dalla Confraternita dei Battuti e collocato nel tesoro della Cattedrale, l'altro, quasi sconosciuto, presso il cimitero di Trebiciano. Entrambi vedono applicato l'espressionismo grafico, crudo e tagliente del Gotico secondo interpretazioni di maestri del Friuli o dell'area veneta orientale.

Entrambi sono collocabili cronologicamente tra la seconda metà del XIII secolo e il primo quarto del XIV.

Tra i documenti del Gotico maturo e tardo è da notare una Madonna con Bambino in pietra, incassata in un pilastro del sacello di S. Giusto, singolare per il manierismo nelle profilature, specialmente delle pieghe inferiori dell'abito; siamo al terzo quarto del secolo XIV, in un ambito culturale dell'entroterra giuliano o friulano.

Un istruttivo confronto può essere posto con un altro gruppo scultorio iconograficamente affine, conservato presso la chiesa S. Teresa del Bambino Gesù, attribuibile con buona probabilità a uno scultore friulano d'ispirazione tardo-campionese e realizzato verso l'ultimo quarto del XIV e l'inizio del secolo successivo. In tale opera l'impiego di stereotipi, quali le maniche ad anelli della Madonna e la capigliatura a cuffia è vissuto con armonia nella composta severità della figura, senza la ricerca dell'originalità decorativa a tutti i costi, come nel caso di S. Giusto.

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